Thursday, May 01, 2008

I docenti e gli alunni dell'Istituto Comprensivo di Genzano e Banzi esprimono grande solidarietà al Dirigente dr. Donato Pepe.





























Gli alunni e le ins. della classe 1^


Caro preside, appena ho saputo quello che ti è successo mi sono spaventato. Spero che ti riprendi presto, anzi prestissimo. Sei stato bravissimo a salvarti da solo. Mi ricordo quando venivi in classe da noi. Preside, ti voglio bene. Sebastian e le ins. della classe 3^



Caro preside,
ci dispiace tanto del suo ricovero in ospedale ma, abbiamo imparato da lei che anche se si sta male, non bisogna scoraggiarsi ma andare avanti come ha fatto lei e lottare per il futuro e la sua vita.
Lei con noi è stato sempre molto dolce, affettuoso e sorridente ogni volta che ci veniva a trovare.
Soprattutto con i bambini in difficoltà.
Le auguriamo un’immediata guarigione e preghiamo Dio che questo avviene quanto prima. Non ci faccia più preoccupare.
Gli alunni e le insegnanti della classe IV

Caro Preside,
noi alunni della classe quinta, abbiamo deciso di scriverle questa lettera per augurarle una pronta guarigione e per invitarla a venire a scuola il più presto possibile.
Abbiamo saputo dalle nostre maestre che è stato molto in gamba, non si è perso d’animo ed ha chiamato subito il 118.
Abbiamo chiesto alle nostre insegnanti se era possibile venirla a trovare in ospedale per farle una sorpresa e un po’ di compagnia.
Vorremmo dirle che lei è un uomo coraggioso e non vediamo l’ora di rivederla per chiederle tante cose.
Le vogliamo bene.
Distinti saluti dagli alunni e le insegnanti della classe V

Friday, April 11, 2008

Edoardo Bennato incontra gli alunni delle Scuole Primarie di Potenza


Lunedì 31 Marzo, io e la mia classe siamo andati a Potenza ad assistere ad un incontro con Edoardo Bennato, presso il Conservatorio di Musica.
Siamo partiti con il pullman e durante il viaggio abbiamo parlato di ciò che avremmo visto durante lo spettacolo. Giunti al conservatorio ci siamo seduti per ascoltare per ascoltare e vedere un video che presentava una fiaba classica, famosa “Il Pifferaio magico”.
Alla fine della proiezione del video io e alcuni miei compagni di classe siamo saliti sul palco per fare alcune domande al cantautore. Eravamo tutti nervosi perché era la prima volta che parlavamo davanti a tanto pubblico. E. Bennato ha parlato della sua vita da cantautore e perché si è ispirato alle fiabe, in quanto le ha considerate strumento prezioso nelle sue mani per rappresentare la società consumistica e critica in cui viviamo.
Attraverso le fiabe con i suoi personaggi , capovolge la realtà in un mondo fantastico secondo i propri ideali che solo la fantasia ti può regalare.
In questo ultimo periodo ha inciso un nuovo disco. Alla fine dell’incontro ha fatto un ultimo appello a tutti i bambini, invitandoli ad essere forte e a non avvicinarsi al fumo di sigarette perché oltre a nuocere gravemente alla salute è indice di debolezza e fragilità dell’individuo.
Poi abbiamo chiesto ad E. Bennato un autografo che lui volentieri ci ha firmato.
Siamo ritornati contenti del buon lavoro fatto.
Come regalo ci è stato distribuito il libro “Il Pifferaio magico” illustrato da E. Bennato.
R. G.Classe 5^

Monday, March 24, 2008

Buona Pasqua!

Carmen P. classe 1^primaria

Saturday, March 01, 2008

Un pensiero d’affetto per Papa Benedetto XVI

La televisione, ogni giorno, ci bombarda di notizie, alcune belle altre meno. Quella che nel mese di gennaio ci ha un po’ sconcertati, è stato l’annuncio della mancata visita di Papa Benedetto XVI all’Università La Sapienza di Roma.
Presi dalla delusione, dall’amarezza, e dalla tristezza, abbiamo voluto scrivere una lettera al Papa per esprimergli tutta la nostra solidarietà .


“Santo Padre,
abbiamo saputo ciò che è successo all’Università La Sapienza di Roma e ci è molto dispiaciuto perché secondo noi, gli studenti e i docenti, rifiutando lei, hanno rifiutato Dio e Gesù. Noi le chiediamo di perdonarli proprio come ha fatto Gesù sulla croce dicendo:” Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Noi saremmo felicissimi di averla nel nostro paese, Banzi, e di pregare insieme nella nostra Badia di Santa Maria.
Il nostro paese è piccolissimo, anche se ai tempi di Roma fu municipio; ma certamente la popolazione, tutta, starebbe con noi in piazza ad acclamarla pazzamente per la felicità d’averla in mezzo a noi.
Santità, con il desiderio di vederla da vicino e ascoltarla, le baciamo devotamente la mano.”



Gli alunni della classe V

della scuola primaria di Banzi



Martedì 26 febbraio 2008, è arrivata a scuola una busta dal Vaticano contenente la lettera di ringraziamento da parte del Papa ,la benedizione per tutti noi e la sua foto.. Non potete immaginare che emozione…..




















Tuesday, February 26, 2008

LA PRIMA FIERA DEL LIBRO A BANZI


Nei giorni 18 e 19 febbraio si è tenuta a Banzi la prima fiera del libro.
“Il plesso scolastico di piazza Granturco è diventato una grande biblioteca dove perdersi ed essere catturati ora da un libro di avventura, ora da una fiaba. Una mensa di cultura, dove l’appetito è venuto leggendo”( LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 22.02.08).
La manifestazione è stata promossa dalla Scuola Secondaria di primo grado e dal Comune, in collaborazione con Rizieri Libri di Lauria ed organizzata a cura della responsabile del progetto “Biblioteca” . Noi ragazzi del laboratorio di lettura ci siamo occupati dell’allestimento della sala espositiva e della realizzazione di cartelloni che riportavano citazioni di autori, fra le quali quella dello scrittore Pennac, “il verbo leggere non vuole l’imperativo”, poiché ognuno deve avvicinarsi autonomamente
alla lettura, può essere stimolato ma non obbligato.
L’iniziativa è stata quindi indirizzata prevalentemente a noi ragazzi con la finalità di stimolarci alla lettura per riscoprirne il piacere, acquisendo la consapevolezza che più si legge, più s’impara, si capisce, si riflette e si cresce come persone.
La fiera ha avuto anche un altro effetto: il coinvolgimento di insegnanti e comuni cittadini nel proporre l’acquisto di libri per la biblioteca del nostro paese.
Registriamo con piacere il grande successo di questa manifestazione, grazie alla partecipazione della nostra comunità e ai visitatori dei paesi vicini.
Tale partecipazione ha evidenziato come, nell’era dell’informatica e dell’informazione mediatica, si senta ancora il bisogno e il desiderio di far riferimento alla parola scritta, al libro, ad un buon libro, con la consapevolezza della sua grande valenza formativa.

Gli alunni del laboratorio di lettura
Scuola Secondaria di primo grado

Monday, February 18, 2008

LA FIERA DEL LIBRO


LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
DI BANZI

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE


ORGANIZZA

LA FIERA DEL LIBRO



Ci sono quelli che non hanno mai letto e se ne
vergognano, quelli
che non hanno più tempo per leggere e se ne rammaricano:
non fare come loro,
inizia adesso.

(Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli, Milano,2001)



Presso i locali della Scuola Secondaria di primo grado
18 FEBBRAIO -15,30 - 19,30
19 FEBBRAIO - 10,00 - 13,00
- 15,30 - 19,30


Sunday, February 17, 2008

XVIII EDIZIONE DEL CARNEVALE BANTINO

Banzi, 3 febbraio 2008

UN ARCOBALENO DI COLORI E FORME
La festa di carnevale è sempre stata vissuta, da grandi e piccini come un momento di giocosità ed allegria. La scuola dell’infanzia ha effettuato un percorso di canzoni, giochi, attività sonore e pittoriche, per accompagnare i bambini nel meraviglioso mondo della musica, dei colori e delle forme.
Il progetto nasce dal desiderio di educare i bambini all’espressione cromatica, effettuando un percorso di scoperta e di utilizzo dei colori, soprattutto partendo dal presupposto che il colore è un linguaggio, ed è quindi comunicazione, espressione, opportunità, creatività… per vivere emozioni e sensazioni, coinvolgimenti, esperienze… liberamente e con gioia, avendo anche l’opportunità di acquisire tecniche, sviluppare arricchimenti e approfondimenti.
Effettuare quindi esperienze attive di sperimentazione del e con il colore, è sicuramente il primo passo verso un’esperienza creativa e personale, che nasce e si sviluppa attraverso il piacere, prima visivo e poi corporeo, che diventa così piacere estetico. La relazione del bambino con il Carnevale si veste di festa e di gioco, soprattutto se nella realizzazione del vestito per il travestimento è lui stesso a farlo, infatti il bambino prova un piacere molto intenso a lasciare traccia di colore col pennello sul tessuto bianco di cui è a sua disposizione. Ogni bambino indosserà una casacca (federa bianca) sulla quale è stata pitturata con pennello e tempera una forma geometrica, una macchia di colore o un soggetto nominato nella canzone che farà da sottofondo lungo il percorso per le vie del paese.
Sc. Infanzia di Banzi



UN ARCOBALENO DI COLORI
Rit. Un arcobaleno di colori,
che vola su nel cielo e si tuffa nei cuori,
che dona tanta gioia e felicità
e riempie di coriandoli la nostra città!

Rosso come il naso di un buffo pagliaccio,
viola la violetta che mi dai se ti piaccio,
blu è una notte piena di stelle,
giallo come il sole e le frittelle.
Rit.
Marrone è il tronco di un pino che cresce,
rosa il fiocco di una bimba che nasce,
grigio è il nuvolose della ufera,
azzurro come il cielo di primavera.


Rit.
Bianco come il manto di un agnellino,
verde è l’erba del mio giardino,
arancio è la spremuta per il raffreddore,
nero è quando hai tolto ogni altro colore.
Rit.

Thursday, February 14, 2008

CARNEVALE DI UNA VOLTA

Usanze, tradizioni, carri allegorici, filastrocche e tanta allegria.

Molti anni fa, bambini, ragazzi , adulti e anche anziani per Carnevale si travestivano con gli abiti vecchi, da spose, da zingare e si truccavano il viso per non farsi riconoscere con il carbone, con la carta velina rossa bagnata e con il lucido per le scarpe.
Il travestimento consisteva soprattutto nell’inversione dei ruoli: le femmine si mascheravano da maschi, i maschi da femmine, i giovani da vecchi...
Così conciati, a gruppi, girovagano per le strade del paese ed entravano in molte case portando una nota di allegria e di spensieratezza: recitavano filastrocche spiritose, raccontavano qualche barzelletta, facevano qualche scherzo e in cambio del loro buon umore ricevano capi di salsiccia, soppressata, ventresca, uova, vino, frutta secca o fresca oppure qualche soldino o qualsiasi altra cosa i padroni di casa possedessero.
Ogni tanto intonavano una filastrocca paesana che diceva così:
- Sei m’ v’nut a cantà sott’stu cann’z s’n’ vulet dà nu p’cca d’ soz’za.Et cub, et cub allariulà.
Sei vnut a cantà sott a stà fnestr s n vulit n pic d menz test . Et cub, et cub allariulà.
Seim vnut a cantà sott a stu pur ton s n vulit dà n pic d capton. Et cub, et cub allariulà.
Se’ m’ v’nut a cantà sott stu balcon s’n’ vulet dà nu p’cca d’ capton …
Et cub, et cub, et cub allariulà .. -

Verso sera, dopo aver fatto il giro del paese, le maschere si riunivano in casa di una di loro e mangiavano e bevevano gli alimenti ricevuti, poi ballavano e festeggiavano.
L’ultimo giorno di Carnevale c’era un’usanza particolare: tra un balcone e l’altro si tendeva un filo a cui si appendevano dei grossi fantocci di pezza, vestiti di nero chiamate “ Quarantane “.
Dopo un’accurata ricerca abbiamo scoperto che le Quarantane sono sette: Anna, Susanna, Rubecca, Rubanna, Sicilia, Pasquaredda e Pasqua-Granna.
Molti giovani soprattutto i fornai del paese allestivano un carro allegorico sul quale posavano un pupazzo che rappresentava Carnevale morto; intorno al carro funebre stavano degli uomini travestiti da donne con abiti neri che fingevano di piangere Carnevale morto.
Il carro era decorato con i fiori della rape, altri ne buttavano sulla salma gridando : - Frat, ohi frat ! P’chè s’murt; frat caput e cim d’rap >- E cosi dicendo piangevano e si percuotevano il petto con i pugni simulando un grande dolore.
A fine giornata il pupazzo veniva bruciato. Dopo che Carnevale era morto, la moglie Quarantan si mise a filare la lana e mentre filava piangeva dicendo: “ Frat miij, tu ai fatt i dibt e Quarantan l’av pagà “. Le Quarantane venivano sparate per significare che finiva il periodo di baldoria del Carnevale ed iniziava il periodo di penitenza detto Quaresima.
La prima domenica dopo l’inizio della Quaresima, si festeggiava la “ Pignata “ : alcune famiglie si riunivano in una casa e rompevano alcuni recipienti di terracotta contenenti acqua, farina, cibarie ed altro. Questo sta a significare che si rompe la testa a Quarantana.
Il martedì gasso è l’ultimo giorno di sfrenata allegria carnevalesca.
Ma perché “ martedì grasso ?”.
Re Carnevale, disperato per il comportamento dei suoi sudditi si rifugiò nella sua cucina e mangiò, mangiò finchè il grasso lo raggiunse al cuore e morì lasciando il posto alla sorella Quaresima.
In realtà si dice martedì grasso perché si mangiano alimenti grassi e succulenti.
Subito dopo il martedì grasso viene la ricorrenza delle Ceneri detta appunto: Mercoledì delle Ceneri il primo giorno di penitenza e di preghiera dopo l’allegria e la spensieratezza del Carnevale.
In questo giorno i fedeli si recano in chiesa e aspettano il sacerdote che, passo passo, si avvicina loro per cospargere sulla testa un pizzico di cenere preso tra pollice e indice pronunciando le seguenti parole: Ricordati uomo, polvere sei ed in polvere ritornerai .
Il sacerdote dice questo per richiamare alla coscienza dei credenti il pensiero della fine che ci aspetta: il disfacimento della carne e la liberazione dello spirito dai lacci che lo trattengono sulla terra.

Angelinda classe 4








Come si festeggia il carnevale oggi.

il carnevale è la festa di tutti, grandi e piccini perche anche i grandi, in questo periodo, diventano bambini. Si balla, si canta, si lanciano coriandoli e stelle filanti,si mangiano dolci come le castagnole,le chiacchiere,la frittelle e le frappe. E’ un’occasione di divertimento e di allegria da passare in compagnia.I piu burloni si vestono in maschere e girano spensierati per le strade.Ogni luogo, citta o Regione ha oggi il suo modo di festeggiare il Carnevale.Anche nel mio paese quest anno ci sono stati i carri allegorici.I carri rappresentano alcuni temi attuali come la sanita, le tasse, la disoccupazione e le morti bianche, per ridere e ironizzare almeno per qualche giorno dell anno cio che rappresentano i problemi attuali.I carri erano seguiti da grandi e piccini mascherati e non, che si divertivano spensierati a lanciarsi coriandoli, stelle filanti e la schiuma.I carri hanno sfilato per le vie del paese fino ad arrivare in piazza dove sono iniziati i divertimenti con ,musiche,balli e la serata si è conclusa con fuochi pirotecnici.Oggi il carnevale è piu’ ricco di quello che festeggiavano i nostri nonni perché’ ci sono piu’ possibilita’ economiche per comprare maschere e vestiti.
I nonni mi hanno raccontato che ai loro tempi,a Carnevale si travestivano con abiti che avevano in casa come: camicie da notte, vestiti da sposa, vestiti da uomo e cuscini.
I ragazzi si travestivano da donne e da vecchiette,invece le donne si travestivano da suore e da spose.
Per il trucco usavano il carbone oppure la carta velina bagnata sulla pelle .
Il viso era coperto da una maschera di cartone o di pezza costruita da loro.
Un gruppetto di ragazzi andavano vicino le case bussavano chiedendo:”Volete le maschere?”,se la famiglia rispondeva SI entravano, ballavano, raccontavano barzellette e recitavano poesie,invece se la famiglia rispondeva NO proseguivano fin quando non trovavano qualcuno che li facesse entrare.
Si organizzavano feste in famiglia, con gli amici nelle case e nelle sale da ballo dove si ballava:”la tarantella , la mazurca, il valzer , il tango e la quadriglia, si facevano spettacoli molti divertenti.
La sera in piazza si svolgeva il gioco della “SACCOTTA PIGNATA”,si appendevano quattro o cinque pignate , un ragazzo con gli occhi bendati e con una mazza di legno, doveva cercare di rompere le pignate le quali contenevano caramelle e cioccolate.
Vi era un’ usanza particolare:”si tendeva un filo con appeso un fantoccio vestito di nero chiamato QUARANTANA”.
La Quarantana indica la fine del carnevale,ed inizia il periodo di Quaresima cioè il periodo in cui non si mangia la carne.
Le Quarantane a fine giornata venivano bruciate,per le strade passava il carrofunebre con Carnevale morto ,con dietro le donne che fingevano di piangere e gridavano:” FRAT ,OH FRAT P’CHE’ S’MUERT, FRAT CAPUNT E CMDRAP”.
Vito C. classe 4^

Sunday, February 10, 2008

IL bel paese della munnezza

Napoli e province sono in grave difficoltà per l’accumulo delle 100.000 tonnellate di rifiuti; e nonostante questo gli operatori ecologici non lavorano. A causa dei resti di cibo e il fetore hanno accumulato torme di topi. La città è malsana, i microbi stanno aumentando e il rischio di malattie aumenta sempre più. I napoletani non vogliono nè la spazzatura e nè una discarica e impediscono di portare i rifiuti fuori città. Così è intervenuto l’esercito italiano e ancora i rifiuti continuano ad accumularsi. Per questa situazione l’Italia e la Campania sono finite sui giornali di tutto il mondo,e questo danno ha provocato chiusure di scuole e di fabbriche.
Ora finalmente si sono decisi a sanare l’ambiente. Gli incompetenti vengono allontanati dal lavoro; però non è giusto che i rifiuti della Campania vengono trasportati in altre regioni come in Germania a 200€ a tonnellata.
Gli inceneritori non li usano più perché producono diossina.

Le discariche inquinano l’ aria e terreni fertili, ecco perché nessuno le vuole e soprattutto contengono tonnellate e tonnellate di rifiuti.

Quindi devono depositare I rifiuti in un territorio lontano e sicuro senza abitazioni.
Quindi io penso che il governo insieme ai cittadini deve trovare un modo per togliere questa schifezza.

Vito classe 5^

(cartellone realizzato da Francesca S. 5^)


Emergenza munnezza a Napoli : cause e soluzioni.
A Napoli stanno succedendo fatti riguardanti l’immondizia che si sta accumulando sempre più. Succede questo, perché, gli operatori ecologici sono stanchi di lavorare e così facendo, i cassonetti non vengono svuotati e l’ immondizia si accumula sempre più. Si è pensato di bruciarla ma così facendo si sprigiona la diossina ,un virus, che provoca danni alla salute. Sono intervenuti i militari che hanno pensato di distruggere la munnezza senza provocare danni all’ambiente. Siccome gli inceneritori in Italia non funzionano, hanno pensato di dare la munnezza alla Germania che però richiede molti soldi. Ora i prodotti napoletani sono a rischio, e non verranno più venduti perché tutti i germi vengono a contatto col cibo. Prima i villeggianti andavano a Napoli per ammirare la sua bellezza, ora rifiutano di andare perché lì ci sono gravi malattie e orribili puzze. Questo problema dura da un mese circa, ecco perché si accumula la munnezza.Gia dall’inizio dell’Ottocento gli scrittori e i poeti hanno incominciato a scrivere sull’incompetenza dei napoletani e di quanti ladri e lazzaroni abitavano a Napoli .La società comunitaria di Napoli continua ad assumere incompetenti e questo è un altro motivo dell’accumulo della munnezza.I lavoratori ecologici sono intorno ai 4035 che, però,non fanno nulla. Loro come stipendio prendono 1200€ all’anno che, però, per i nullafacenti è tanto. Una soluzione è quella di fare la raccolta differenziata che però solo il 20% degli abitanti continua a fare. Invece la raccolta differenziata in altri paesi arriva al 43% e c’è molta differenza. La colpa va anche al governo italiano che continua ad assumere incompetenti. Le soluzioni sono tante e una è la raccolta differenziata che però non viene compiuta. Devono licenziare gli incompetenti ed assumere lavoratori ecologici che hanno voglia di lavorare.Non dobbiamo vivere nel lusso più sfrenato altrimenti tutti i rifiuti che buttiamo danneggerebbero l’ambiente. Questo è un problema su cui discutere a lungo e si deve trovare una soluzione altrimenti l’ambiente, la flora e la fauna verranno completamente distrutti.

Raffaele G. classe 5^

LA GIORNATA DELLA MEMORIA: 27 GENNAIO 2008

Domenica 27 gennaio 2008 ricorre un evento storico : l' anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, avvenuta ad opera delle avanguardie dell' Armata Rossa il 27 gennaio 1945.
La " Giornata della Memoria " è stata istituita dal Parlamento italiano nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi, dichiarati da Hitler " indegni di vivere".
Nella "Giornata della Memoria " si ricordano anche quanti lasciarono la vita; gli ebrei deportati dall' Italia e dal Dodecaneso furono 8566, di cui 5557 morirono di stenti o nelle camere a gas. Complessivamente la vittime dei campi di sterminio nazisti furono 26 milioni, di cui 6 milioni erano ebrei. Inoltre, nel contesto della Shoah, i medici tedeschi eseguirono esperimenti pseudoscientifici utilizzando come cavie migliaia di deportati nei campi. Molto spesso queste pratiche portavano alla morte dei deportati dopo atroci sofferenze e mutilazioni fisiche. Tristemente famosi sono gli esperimenti che il dottor Josef Mengele sottoponeva i deportati, in particolare i gemelli. Tra i deportati sopravvissuti, Primo Levi racconta le sue sofferenze nel romanzo “ Se questo è un uomo”.


“ MEDITATE CHE QUESTO E’ STATO”

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a casa a sera
il cibo caldo e visi amici
(...)
meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.

Antonella e Giovanna
SC. SEC. 1° GRADO DI BANZI
CLASSE TERZA



La 2° guerra mondiale viene ricordata, per vari motivi ma soprattutto per lo sterminio del popolo ebraico. Il 27 gennaio è una data che viene ricordata in tutta Europa come il giorno della memoria. Questo giorno molto importante viene ricordato ogni anno per evitare che questo avvenimento molto malvagio si ripeta. Il razzismo è sempre esistito e che purtroppo esiste ancora, ma si spera che un giorno tutto cambi.
Gli ebrei sono sempre stati accusati di DEIDISMO,cioè avere ucciso DIO nella
Persona di Gesù e molti li consideravano GIUDEI.
Il popolo tedesco era più che convinto di questa colpa e decisero che il popolo ebreo doveva scomparire perché era un popolo diverso senza dignità, e causa di aver
corrotto la cultura tedesca. Hitler insieme ai suoi alleati decise di escludere gli
Ebrei dal mondo, togliendo loro il lavoro, torturandoli e ammucchiandoli in campi di concentramento adatti solo ai forzati dove non venivano neanche nutriti sufficientemente. Non c’era distinzione tra uomini, donne e bambini,tutti venivano sfruttati,maltrattati e uccisi, ferendo, oltre l’ orgoglio, anche “la dignità umana”. Hitler era convinto di creare una razza completamente Perfetta cioè la razza tedesca ( ariana ). Fortunatamente non tutte le persone la pensavano in questo modo, tanti italiani per esempio hanno salvato vite ebree, pur sapendo il rischio che correvano. Io penso che nessun uomo possa rifare una cosa così atroce, sei milioni di ebrei innocenti hanno perso la vita per colpa di un individuo crudele senza pietà e senza cuore e tutti (compresi i bambini) dobbiamo ricordare il 27 Gennaio per evitare che riaccada tutto questo in futuro.
Nessun essere umano può togliere la libertà ad un altro uomo perché Dio desidera che ci amiamo gli uni gli altri come lui ama noi, senza distinzione di razza, sesso e
Religione.
Vito classe 5^

Il 27 gennaio , il giorno della memoria ,si ricordano tutti gli ebrei sterminati dai nazisti . In quel periodo gli ebrei venivano portati nei campi di concentramento (lager) e poi venivano torturati
e uccisi in vari modi sempre più brutali. Il genocidio di 6.000.000 di ebrei è rimasto impresso nelle menti di tutti noi per far sì che non accada un’altra volta. L’antisemitismo che significa per i tedeschi vie razze diverse da noi, Hitler ha voluto sterminare tutti gli ebrei con l’aiuto di alcuni suoi collaboratori. Impose delle leggi chiamate “leggi razziali”cioè leggi ideate dai nazisti contro gli ebrei. Erano leggi severissime capaci di uccidere persone ed esse vietavano di non entrare nei bar italiani, di non andare con mezzi di trasporto, non uscire prima di un certo orario. Con l’inizio della seconda Guerra Mondiale la shoah ha cominciato a sterminare ed annientare gli ebrei. Ma un giusto di nome Giorgio Perlasca ha salvato milioni di vite ebraiche e con il suo aiuto e anche quello di altri si è dato fine alle persecuzioni di ebrei che furono liberati dai russi dai campi di concentramento e cosi’ furono liberi e poterono ritornare alla loro vita.
Raffaele G. classe 5^

Sunday, January 27, 2008

MORTI SENZA FIORE

Myanmar o Birmania stato del Sud-Est asiatico, denominato in passato Birmania, haassunto il nome di Myanmar nel 1989. La capitale è Rangoon (Yangon).
La capitale di un Paese in pace con se stesso? Niente affatto. Rabbia e paura sono a fior di pelle.
Centinaia di migliaia di birmani sfilano lungo i viali della capitale chiedendo libertà e democrazia. Le dimostrazioni sono soffocate nel sangue sotto il fuoco delle mitragliatrici.
Il terrore è un classico strumento di potere e i militari birmani fanno di tutto per mantenerlo costantemente vivo nella mente della gente. Camion carichi di soldati con i mitra spianati sfrecciano per il centro di Rangoon a tutte le ore del giorno e della notte.
Aung San Suu Kyi (premio nobel per la pace) è tenuto agli arresti senza possibilità di comunicazione col mondo esterno.
Amnesty International, parla di "pratica della tortura d'inspiegabili decessi fra i detenuti".
"Veniamo massacrati. Senza disciplina non c'è progresso", la dittatura continua. Uomini usati come bestie da soma. I ventimila studenti che sperando di organizzare una guerriglia contro la dittatura sono in parte tornati a farsi perdonare, arrestare o uccidere. Il resto della popolazione ha piegato la testa. Il terrore ha funzionato. La speranza è che un cambiamento venga fuori. "Il mondo non può dimenticarci".
Sc.Sec.1^grado classe 3^

27 dicembre 2007
Chiesa S. Maria: Pro Myanmar e Coro Gospel

Wednesday, January 09, 2008

IL GIALLO DELL’AUTUNNO:L’OMICIDIO DI MEREDITH

È stata uccisa una studentessa inglese: quattro le persone fermate, ma tutte negano di averla uccisa .
A Perugia,il 1°novembre, è stata uccisa Meredith Kerker, una studentessa inglese di 22 anni, con un colpo alla gola. Gli inquirenti che indagano sull’omicidio, hanno fermato quattro persone. Si tratta di Amanda Knox, 20 anni statunitense, compagna di casa di Meredith; Raffaele Sollecito, 24 anni, fidanzato di Amanda; Lumumba Diya, detto Patrick, 38 anni, musicista congolese, gestore di un locale da diversi anni; Rudy Hermann Guede. Le accuse sono di omicidio volontario e violenza sessuale. Secondo i risultati della polizia scientifica, sull’elsa del coltello (probabilmente l’arma del delitto ), c’è il codice genetico di Amanda. Riguardo a Raffaele, sono state trovate delle sue impronte sulla porta della casa di Meredith, ma si potrebbe definire “normale”, visto che il ragazzo frequentava Amanda. Ma lui dice di aver passato tutta la notte davanti al computer navigando su Internet e di aver parlato al cellulare con suo padre. Il 19 novembre, gli esperti della Polizia Postale hanno affermato che quella notte, Raffaele non ha né usato il computer, né ricevuto telefonate dal padre. Tutto sommato, l’unica persona di cui si sia accertata la presenza in quella casa, è Rudy Hermann Guede.
È sua l’impronta trovata sul cuscino sotto il cadavere di Meredith,. Quello di Meredith Kerker è un delitto imperfetto, pieno di sbavature, indizi e contraddizioni.

V M 642

Grave emergenza ambientale

Ultimamente sono successi alcuni
Incidenti che hanno provocato gra-
vi danni all’ambiente:
nel mar Nero, a causa di una tempesta,
sono affondate quattro navi mercantili.
Infatti erano due cariche di zolfo,
una petroliera e una quarta nave carica
di materiali ferrosi. L’ambiente ha risentito
moltissimo di questo incidente, infatti
sono stati trovati 30.000 uccelli morti e
alcune specie si sono estinte,insomma
per la fauna marina è una vera
strage!!! E non solo. Oltre a questo si sono
distrutte chilometri di costa a causa del
petrolio che è penetrato in profondità.
La sciagura che è successa è stata ripetutamente
messa in guardia dagli ambientalisti
che, sono contro il trasporto di petrolio
nei mari chiusi. Infatti dopo che tutto il
materiale trasportato dalle navi scenderà
sui fondali marini, il mar
Nero diventerà come il mar Morto.
Anche la baia di San Francisco
è nei guai a causa del petrolio perché,
quest’ultimo è stato rilasciato
da una nave da trasporto sudcoreano che
ha incidentalmente urtato su una delle
due fiancate.
Ora nell’area di San Francisco
sono chiuse le spiagge e il petrolio stà minac-
ciando sempre più i pesci e gli uccelli del posto.
Il grave danno ambientale, è dovuto all’umanità,
anche perché quest’ultima sta
facendo diventare sempre più caldo il clima
attraverso tre processi:
Lo sviluppo delle industrie; l’espansione dei
Trasporti e l’aumento della popolazione mondiale.
L’aumento della temperatura si sta
trasformando in danni sempre più gravi per l’umanità ,
infatti negli ultimi decenni le coste
asiatiche, a causa di venti secchi e masse di
aria calda, sono colpite da cicloni tropicali
fortissimi !!!
Così come è successo in Bangladesh, dove è
passato il devastante ciclone Sidr.
Questo ciclone ha provocato quasi 10.000
vittime e ha buttato a terra tantissimi
villaggi. Ora molti Paesi si stanno
dando da fare per aiutare le
vittime del ciclone ma, c’è il
rischio che scoppiano nuove epidemie.
Dopo aver esaminato questi tre
Casi, c’è da dire che la presenza
umana sta distruggendo il nostro pianeta.
Ma quel che è peggio è che l’uomo fa
tutto ciò per arricchirsi e questo è vergognoso!!!
Noi dovremmo ringraziare Dio per quello che
ci ha donato e il minimo che potremmo fare
è rispettare la natura!!!

scuola secondaria di primo grado
classe 3A

Saturday, January 05, 2008

IL SOGNO DI MIGUEL















Giovedì 20 dicembre 2007, gli alunni della scuola primaria di Banzi, guidati dalle loro insegnanti, hanno presentato un mini-musical dal titolo "Il sogno di Miguel" per festeggiare il Natale tra stelle e i pianeti del sistema solare.
Il recital ci ha trasportati nel sogno di Miguel un bambino messicano, che si ritrova nello spazio a dialogare con astri, pianeti e un simpatico angioletto autostppista.
Alla fine è una stella cometa a riportare Miguel con i piedi per terra, e precisamente davanti al presepio.
Alla manifestazione hanno partecipato numerosi, parenti ed amici degli alunni e a conclusione è stata letta la lettera di auguri di S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti.






Alle carissime bambine ed ai carissimi bambini
della scuola primaria “E. Gianturco”-Banzi

Ho ricevuto, carissimi, il vostro invito ad assistere al RECITAL che oggi pomeriggio rappresenterete nella vostra scuola e che ha come titolo “IL SOGNO DI MIGUEL” .
Sono molto felice nell’apprendere che il recital vuol essere un momento bellissimo di preparazione alla grande e gioiosa festa del Natale di Gesù alla quale, con il prezioso aiuto delle vostre maestre, vi state avvicinando perché mancano ormai pochissimi giorni.
Purtroppo non potrò essere presente perché impegnato altrove sempre per motivi natalizi.
Vi ringrazio, dunque, per avermi invitato e vi porgo i miei più affettuosi auguri perché come i vostri occhi sono spalancati davanti alla dolcezza del Bambino Gesù, così possiate tenerli sempre colmi di meraviglia di fronte alla bellezza della vita che anche Gesù ha voluto vivere come uno di voi.
E poiché i sogni animano le vostre notti e i vostri sonni, vi auguro di sognare che un domani tutti gli uomini e tutte le donne del mondo si ritrovino in un unico grande abbraccio di pace e che tutti i bambini e le bambine trovino famiglie e persone dalle quali essere amati.
Vi abbraccio e vi benedico, insieme ai vostri genitori e ai vostri educatori (direttore, docenti e personale tutto).
Santo Natale e sereno 2008

Acerenza, 20 dicembre 2007

Il vostro Arcivescovo
+Giovanni Ricchiuti


Gruppo Editing








Friday, January 04, 2008

BIENVENUES, FETES DE NOEL!!!

Nous tous, élèves de la classe II A de la Scuola Media di Banzi, proposons, à vous tous, une recette particulière que nous avons pris de notre texte de langue francaise. Elle vous aidera à passer heureusement le nouvel an 2008.
La voici: