Thursday, November 29, 2007

Adolescenza:rischio, incidenti, fumo e alcool

L' abuso di alcool, insieme al consumo di droghe pesanti, è considerato una tra le principali cause di morte tra i giovani. I fumi dell' alcool possono infatti spingere al suicidio, all' omicidio, ad incidenti stradali. In una inchiesta svolta nel 1999 in 30 Paesi europei, su un campione complessivo di quasi 100.000 ragazzi, è emerso che l' uso e l' abuso di superalcolici, conseguente stato di ubriachezza, è aumentato in quasi la metà dei Paesi studiati. La cosa più preoccupante è che questi barili di alcool non vengono consumati da vecchi ubriaconi all' osteria, tanto per passare il tempo, come accadeva mezzo secolo fa, ma da giovani spesso al di sotto dei 20 anni. I maschi, infatti, si avvicinano all' alcool prima delle loro coetanee, già prima di aver compiuto 15 anni. Le ragazze arrivano a questo genere di consumi con un po’ di ritardo, verso i 20 anni, per poi addirittura invertire la tendenza: 27,9% delle femmine, contro 25,3% dei maschi tra i 21 ed i 20 anni. Ma perché si beve? Nel campione dell' Eurispes sembra che il 28,8% del campione cerchi nell' alcool uno stato di euforia; il 14,1% addirittura la felicità. Può anche accadere che nell' alcool non si cerchi proprio nulla, se non una via di fuga dalla propria realtà: il 12,6% vuole, infatti, fuggire dalla depressione, l' 11,1% dalla solitudine. Da questa tendenza in continua crescita non sono esenti i modelli proposti dalla pubblicità e dai media: ubriacarsi è considerato " figo" e " normale". Altri fattori di personalità che possono indurre a far abuso di alcool sono la timidezza e l' aggressività. Un altro fattore da tener presente è l' influenza subita dai modelli reali, dai quali si è circondati: dal migliore amico o dai gruppi. Uno strumento di misurazione utilizzato per determinare il valore dell' alcool, ovvero dell' etanolo contenuti nel sangue, è l' etilometro. In Italia sono omologati gli apparecchi in grado di misurare tale concentrazione attraverso l' analisi dell' aria inspirata. L' etanolo, dopo essere ingerito, viene rapidamente assorbito dallo stomaco e dall' intestino tenue e si distribuisce in tutta l' acqua corporea. La concentrazione alcolica viene indicata in g/l, in modo da determinare il superamento dei limiti fissati dal Codice della Strada attualmente pari a 0,5 g/l.

sc. sec. di primo grado 3 A ( Antonella M.)




Care amiche della posta del cuore di “Pretty girl”,
voglio darvi una mia opinione sull’ adolescenza. Io penso che l’adolescenza segni l’inizio di una nuova prospettiva, di un nuovo modo di vedere le cose… scuola, nuove conoscenze, hobby, pianti, sofferenze, batticuori, famiglia… sembra tutto più grande di te. Ma, in realtà, per la prima volta hai la possibilità di scegliere, di sbagliare… hai in mano la tua vita! Ci si ritrova davanti a nuove prove, nuovi obbiettivi. Fino a qualche tempo fa la nostra testa era in modalità “off”. Questo ci fa capire che forse “off” non è necessariamente una situazione negativa o ancor di più la fine di qualcosa… “off” significa cambiamento, passaggio, novità. In poche parole quando tutto sembra finire, in realtà tutto sta per cominciare. L’ “off” di noi ragazzi è il passaggio dalla fanciullezza all’ adolescenza.
Anch’io mi sono trovata in situazione di “off”. Ora sono un’adolescente. Riesco sempre a mantenere un bellissimo rapporto con i miei genitori; con loro parlo di tutto e sfogo tutti i miei problemi, e naturalmente loro mi danno un grande aiuto e tanti bei consigli. Ma oltre ai miei genitori, ci sono tanti amici intorno a me, compagni di classe e altri ragazzi più grandi; tutti loro sono la mia speranza di sfogo , perché ci sono cose di cui non posso discutere con i miei genitori, come ad esempio le passioni e i batticuori. Insomma, ciò che mi circonda è tutto per me, è il mio mondo, la mia vita. Con i miei amici esco quasi tutte le sere, mi sono guadagnata la fiducia dei miei genitori e sono molto soddisfatta della vita che faccio… vorrei che questo non finisse mai, voglio che tutto rimanga così e, per niente al mondo, cambierei la mia famiglia e i miei amici, perché con loro sono molto in sintonia… con loro mi sento a casa. Eppure, bisogna ammetterlo, mi sono trovata qualche volta in situazione di solitudine, incertezza e insicurezza. A volte, mi siedo sul davanzale della mia finestra, ascolto un po’ di musica e mi rattristo, mi sento sola, aspetto e spero che i miei amici mi vengano a prendere per uscire un po’ con loro o, meglio ancora, prego che qualcuno si ricordi di me e mi venga a salutare dalla finestra; invece poi vedo che nessuno mi dà retta e mi sento sola e vengo assalita da mille dubbi, come “Ma i miei amici si saranno ricordati di me?” oppure “Cosa sono io per loro?”. A queste domande non riesco mai a trovare un perché e una risposta; e allora mi dico: “Come è strano il mondo, a volte!”. A quel punto mi sento insicura, incerta di quella che sono e ho paura di cosa possano pensare gli altri di me. Infatti quelle volte che esco con gli amici, mi sale l’ adrenalina a mille, divento fragile, vulnerabile, fobica, cado in crisi di panico, soffro di ipertensione, mi chiudo in me stessa, mi intimidisco, mi imbarazzo e come una tempesta perdo il controllo! E così nessuno mi parla, nessuno mi considera, ed io mi sento come fuori dal mondo! Non riesco a capire quello che mi succede e come gli altri si possano dimenticare di me! Io, a volte, preferisco rimanere da sola a casa mia invece di uscire con gli amici ed essere lasciata a me stessa!
Scusate se sono un po’ contraddittoria, prima ho detto che voglio che tutto questo non finisca mai, ma, a volte, non mi posso fidare dei miei amici. Comunque di una cosa sono certa: tutti fanno finta che non ci sono. Mi va bene. Vorrà dire che soffrirò in silenzio quando ce ne sarà bisogno e rimarrò sola, incerta e insicura. E’ meglio così… prenderò fiato e vivrò immersa nel mio strano mondo… tanto non ho niente da perdere!
Ok… care amiche, grazie per aver ascoltato tutti i miei problemi!
Vi prego… appena potete mandatemi qualche consiglio!!!!! E…speriamo che la buona sorte sia con me!!!!!!!!!! UN BACIO


Giovanna ‘94

PER UN TIFOSO

La tua sciarpa
si distingueva tra le altre,
la tua voce gridava più forte:
gridava al mondo la sua passione,
la sua euforia…
quante emozioni in quei 90 minuti,
che gioia quegli abbracci
dopo un goal,quelle bandiere al vento.
E dopo quei sofferti 90 minuti
una voce riempiva lo stadio:
come soffio d’aria nei polmoni,
come alito di vento
nel caldo afoso del deserto.
Non potrai più gridare
al mondo la tua passione, la tua euforia.
Hanno rubato il tuo cuore
pieno di sogni, speranze e voglia di vivere!

sc. sec. di primo grado classe 3A

Thursday, November 01, 2007

2 Novembre commemorazione dei defunti











I morti sono pieni di gioia

I morti sono pieni di gioia,
dormono nei cimiteri in silenzio.
Dormono su letti pieni di pace e di amore a Dio.
Canteremo tante preghiere per voi
canteremo tanta pace per voi.
Porteremo per voi tanti fiori con amore e rispetto.
Voi vivete con angeli pieni di gioia.Nella notte,voi defunti dormite sotto le stelle con amore.
Tradizioni sul culto dei morti in Italia…

...Nell’ Abruzzo è usanza accendere intorno al focolare tante lucerne quanti sono i morti della famiglia.
E in Basilicata ? e a Banzi ?

In molti paesi della Basilicata esistono ancora tradizioni e credenze riguardanti i defunti nella giornata del 2 Novembre. “ Ddammimurt”, a Lavello, è con varianti in altri centri, era la parola magica che allontanava la morte : si chiedeva la vita con la morte ; dolci e frutta,come fichi secchi e noci.
L’1 e 2 Novembre , a Matera , la credenza popolare vuole che i morti scendano in città dalle colline del cimitero stringendo nella mano destra un cero acceso; Il 2 Novembre le donne , accovacciate sulle tombe , ripetono il pianto funebre.
A Banzi , nel mio paese ,la notte precedente il 2 Novembre, nelle case si usava e si usa ancora ,preparare e predisporre il tavolo per pranzare , con tutte le stoviglie, il pane ed il boccale dell’acqua ;si crede che in questa notte i morti escano dalle loro tombe per visitare la proprie case ed i rispettivi parenti; e si vuole pure che si soffermino a mangiare presso il banchetto che per loro si è preparato.
Nella stessa notte , inoltre , era usanza predisporre una bacinella piena di acqua su di un tavolo,riunirsi in famiglia e guardare la processione dei propri cari defunti riflessa in quell’acqua.
Inoltre da noi si preparava e si prepara il “grano dei morti”,un dolce fatto con grano cotto melograno e vincotto. Il grano è il simbolo del ciclo morte e rinascita. Il melograno, è un albero di antica tradizione citato nella Bibbia ed era sacro a Giunone e Venere. I pittori del rinascimento mettevano il melograno nella mano di Gesù Bambino, per alludere alla “Nuova Vita” donata all’umanità.
Il culto dei morti è vero e profondo nel cuore del popolo; in molte parti di Italia è credenza che, durante la notte del due di novembre, i cari defunti tornano a sedersi intorno al focolare domestico, che resta appositamente acceso, attorno al tavolo apparecchiato.

· In Piemonte è usanza fare la “veglia della notte dei defunti”:
Tutti i membri della famiglia si riuniscono intorno al focolare mentre vengono recitate le preghiere e narrati episodi sacri, si sgusciano e si mangiano le prime castagne: un piatto ricolmo viene lasciato sul tavolo perché riservato alle anime dei defunti.

· Negli Abbruzzi è usanza accendere intorno al focolare tante lucerne quanti sono i morti in famiglia.

· E in Basilicata? E a Banzi? Fai una ricerca e un’intervista ai nonni.



INTERVISTA

1. Quali sono le tradizioni del tuo paese per quanto riguarda il culto dei Morti?
2. Le vecchie usanze si stanno dimenticando oppure sono ancora vive e profonde nel cuore del popolo?
3. Com’era la ricetta preparata appositamente dalle vostre nonne in memoria dei defunti?
4. Con quale frase dialettale si chiedeva il cibo cotto?
5. Conosci delle preghiere dialettali rivolte ai morti?
6. Conosci la preghiera in dialetto che si recita all’entrata del cimitero?
· Se puoi, aggiungi altre notizie.

RISPOSTE

· Anche in Basilicata e a Banzi, c’è l’usanza di accendere i cerini memoria dei defunti.
Si mettono i ceri sul davanzale della finestra e si tengono fino a quando non sono consumati.
I ceri si accendono anche nella chiesetta del cimitero in memoria di tutti i defunti, anche di quelli che non conosciamo.

1. Il culto dei morti nel mio paese, inizia una settimana prima della festa di Ognissanti: si va al cimitero a pulire le tombe e il giorno di Ognissanti si va a messa e nel pomeriggio al cimitero:si portano i fiori a tutti i defunti, poi di pomeriggio si va al cimitero in processione con il parroco e si prega sulle tombe dei defunti..Il giorno dopo, si celebra la messa al cimitero in memoria di tutti i defunti.
2. Le vecchie usanze non si sono dimenticate, il culto dei morti è sempre vivo nel cuore delle persone, perché tutti noi abbiamo delle persone care al cimitero.
3. La ricetta preparata in memoria dei defunti dalle nostre nonne e anche dalla nostre mamme è fatta in questo modo:
“il grano tenero e i ceci si mettono a bagno per 24 ore, si fanno cuocere con qualche foglia di alloro. Quando sono cotti, si condiscono con olio, vinocotto e qualche chicco di melograno: Si offre questo piatto alle persone che conosciamo”.

4. La frase dialettale per chiedere il cibo cotto è la seguente:

“ Ei cutt o non ei cutt, damm n picc p l’anm dii murt”.

5. La preghiera dialettale è la seguente:

“ Bongior a tutt voui, vou’i irv cum a nou’i, nou’i a ma ess cum a vouìi,bongiorn a tutt vou’i”.

classe 4

TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI


La Birmania è situata tra Cina, India e Thailandia, nell’estremo oriente.
Era un paese progredito, aveva un alto livello di istruzione, era ricco per le sue risaie, per le grandi foreste di legni pregiati, per i giacimenti di petrolio, gas, carbone e pietre preziose.

Nel 1962, però, alcuni generali s’impossessarono del potere con un colpo di Stato, cambiarono il nome del Paese, che si chiama Myanmar, e imposero la dittatura militare che ha tolto la libertà ai cittadini ed ha precipitato la nazione nella povertà.








Cronaca dell’evento:
In agosto, nell’anno corrente (2007), la giunta militare al governo ha aumentato del 500% il prezzo della benzina e del gas per cucinare. Per questo la popolazione, già tanto impoverita, ha manifestato contro, e i militari sono intervenuti brutalmente.
Verso la metà di settembre, però si sono messi alla guida dei cortei di dimostranti, i monaci buddisti che il regime militare teme e ha paura di contrastare, perché sono molto amati e venerati da tutta la popolazione.
I bonzi, scalzi, con la testa rasata e l’abito arancione, in corteo portano capovolta la ciotola con cui chiedono l’elemosina, come segno di protesta.
Ciò che i monaci birmani vogliono, insieme alla popolazione, è che i cittadini possano istruirsi, godere liberamente delle loro proprietà, lavorare tranquillamente e che le spese folli per gli armamenti finiscano.

Il nostro Vescovo, cosa ci chiede?

Per il 28 ottobre 2007, far suonare le campane delle nostre chiese alle ore 20,00, esporre uno striscione sulla facciata della chiesa con le parole:

TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI.

Scuola primaria