Sunday, March 25, 2007

La Pasqua

La Pasqua rappresenta la festa della primavera e ricorda la Resurrezione di Cristo, con la tradizione di mangiare e decorare le uova, simbolo universale della vita che si rinnova, della fecondità e del rifiorire della natura. L’origine dell’uovo di Pasqua è antichissima. Già 3000 anni fa i Persiani consideravano l’uovo di gallina un segno augurale, simbolo della rinascita. Per i primi Cristiani, l’uovo rappresentava la Resurrezione di Cristo e,dopo ogni messa pasquale, venivano distribuite le uova benedette. In Russia e in Europa orientale, la Pasqua è la festa più importante, perché segna la vita che fiorisce. Nei Paesi dell’est, ancora oggi il guscio delle uova viene abbellito con ricami, fiori e foglie, mentre gli Slavi lo decorano con oro e argento e gli Armeni vi dipingono i santi. In Austria e Germania, per rappresentare la natura che sta sbocciando, le uova vengono dipinte di verde. Le uova più “costose” sono quelle che gli imperatori russi fecero confezionare alla fine del 1800 dal gioielliere Fabergé, impreziosite da gemme e con sorprese in oro. Le decorazioni più povere, ma ugualmente bellissime, sono quelle africane, perché nel giorno di Pasqua le uova vengono abbellite con stoffe variopinte. Una volta, per decorare le uova, venivano usati dei coloranti naturali: il giallo si otteneva dalle bucce di cipolla appena scottate in acqua bollente, dal cumino, dallo zafferano, dai fiori di camomilla; il rosso dal succo di rape rosse o dalle bucce di cipolla imbevute nell’aceto;il blu/viola dal cavolo rosso; il verde dagli spinaci, dalle ortiche e dalle foglie d’edera.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Bullo con l’orsacchiotto

Nella classe di Peter c’era un prepotente di nome Barry Tamerlane. Non aveva l’aria da prepotente,
non era uno di quelli sempre sporchi; ma aveva una faccia brutta, non aveva uno sguardo pauroso, e non andava in giro armato; ma alcuni episodi, hanno fatto capire a Peter che Barry era un prepotente. Per esempio, spesso Barry andava vicino ad un bambino e gli strappava dalla mano il suo orsacchiotto e, ogni volta che incontrava persone che avevano paura di lui, pretendeva con prepotenza caramelle o giocattoli. Però, la sera del suo compleanno, era stato cortese con tutti gli ospiti e partecipava alle gare. Peter pensava che Barry avesse una doppia vita: ogni mattina in un determinato punto del tragitto tra casa e scuola, il bambino si trasformava in un mostro, e la sera il mostro ritornava bambino. Secondo me in ogni bullo c’è un bambino che ha bisogno di comprensione e affetto.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Il calcio: una passione popolare

Secondo me oggi il calcio, non può più essere definito uno sport; da attività agonistica si è trasformato in un teatro di scontri e di violenza, luogo in cui i valori veri e sani della competizione del gioco hanno lasciato il posto agli interessi economici delle società calcistiche, e all’accanimento delle tifoserie contro le forze dell’ordine e di sicurezza. Gli ultimi episodi di cronaca confermano quanto detto e dovrebbero far riflettere su come riportare lo sport e soprattutto il calcio, alla sua vera natura:gioco e passione.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Madre uccide cinque figli

Uno dei tanti mali del secolo è la depressione, è una strana malattia che viene nascosta dall’ammalato a sua insaputa e, quando si manifesta può procurare danni irreparabili, e addirittura la morte di chi ti sta vicino. L’ultimo caso di depressione è quello di una madre belga che uccide i suoi cinque figli e dopo cerca di togliersi la vita. Tutto questo è strano perché la famiglia, anche se straniera, si era ben integrata nella comunità e svolgeva una vita apparentemente normale, perciò il fatto di togliere la vita a cinque anime innocenti è strano!
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Bimbo vivace, maestra gli taglia la lingua

La scuola oltre a istruire, deve soprattutto educare, perciò il gesto di questa maestra è sicuramente da condannare. Però bisogna dire che, oggi, molti bambini e ragazzi sono molto maleducati così sfidano i loro insegnanti, che dovrebbero sempre cercare di far ragionare i ragazzi e dialogare con loro e, mai agire direttamente con le maniere forti, perché oltre a produrre gravi danni fisici e mentali,( come in questo caso, che ora il bambino ha paura dei coltelli e ha riportato una gravissima ferita alla lingua), sono anche assolutamente diseducative.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Saturday, March 17, 2007

Fine settimana maledetto

Come al solito ci ritroviamo a parlare di altri due gravi incidenti mortali del fine settimana, dove hanno perso la vita una decina di giovanissimi. Questo, quasi sempre succede per lo stesso motivo, perché, molti ragazzi annoiati dalla vita, forse perché non sanno più cosa vogliono, passano il sabato sera girando per locali e per i pub. Quando i ragazzi si fermano in questi maledetti locali per seguire la moda, si drogano o impregnano il loro fegato di alcol e, tornando a casa, perdono la lucidità e non riescono più a controllare le loro macchine e così si scontrano provocando la morte a loro e anche a chi, per caso, si è trovato sulla loro strada.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

TU HAI VOGLIA DI CRESCERE O HAI PAURA DEL FUTURO?

Io ho tanta voglia di diventare grande perché voglio crescere e diventare responsabile di me stesso.
Immagino che da grande, per prima cosa voglio studiare per cercare un posto di lavoro e poi vorrei assomigliare ai miei genitori che lavorano con entusiasmo. Infatti, soprattutto mio padre, è molto entusiasta per il lavoro che svolge, cioè il muratore, perché all’età di vent’anni è riuscito a costruire la nostra casa con le sue mani e sarei molto orgoglioso se assomigliassi a mio padre. La mia casa la sto già costruendo in campagna. Vicino c’è la scuderia dei cavalli, poi la stalla con le pecore, le capre e i polli. Poi ho pensato di fare una recinzione in cui i miei cari animali possono vivere felici senza scappare o essere aggrediti, poiché intorno alla mia casa c’è il bosco e molti animali selvatici come i lupi, le lepri, le volpi, i cinghiali, le faine e i cani randagi possono accostarsi.
Vorrei avere anche un bel giardino con l’erbetta, i fiori, le palme, gli alberi da frutta e una serra per i pomodori.

Nicola

Sunday, March 04, 2007

Pena di morte sì, pena di morte no

Per me è no perché…

Da sempre l’uomo per punire un ladro, un omicida o qualsiasi trasgressore della legge l’ha punito o con il carcere, come avviene in Italia e nei paesi Europei , o con la legge del Taglione, come nei paesi Africani e del Medio Oriente , ma la pena più crudele e ingiusta è la pena di morte .
Nessun uomo ha il potere o la giustificazione di togliere la vita ad un altro uomo perché la vita è una cosa preziosa. L’uomo , anche se ha ucciso a sua volta, non può e non deve essere giustiziato altrimenti non riusciremo mai a colmare l’ ingiustizia della società odierna.
In Italia e in qualsiasi altro Stato Europeo la vita è protetta dalla legge e soprattutto dalla Carta dei Diritti Umani, la quale spiega chiaramente che il diritto fondamentale per l’uomo è la vita . Io credo che l’uomo, essendo capace di pensare, può capire l’importanza della vita dal suo concepimento sino alla sua fine naturale e quindi opporsi con tutte le sue forze alla pena di morte.

Lisi Andrea
Scuola sec. di primo grado
Classe I A - Banzi

SOS BULLISMO

Costruire un futuro migliore dipende da noi ragazzi
In classe abbiamo letto alcuni articoli giornalistici riguardanti il fenomeno del bullismo tra i ragazzi le cui conseguenze mi hanno sconcertato. È terribile apprendere che,per stupide pretese o per invidia , si possa arrivare ad usare le mani provocando danni fisici spesso anche gravi. È ancora più stupefacente se pensiamo che gli autori di queste azioni sono ragazzi di età inferiori ai 16 anni. Secondo me questi ragazzi sono spinti a far del male per vari motivi: situazioni familiari particolari dove spesso gli stessi genitori educano i propri figli alla violenza o perché frequentano brutte compagnie o, nel peggiore dei casi, indossano gli abiti da bulli per essere accettati da quelle compagnie e sentirsi più forti. Non sono d’ accordo con i dirigenti scolastici che di fronte a questi fenomeni di bullismo, non sono in grado di adottare severi provvedimenti, ma si limitano solo a sospendere dalle attività scolastiche i ragazzi responsabili. Bisogna far capire a questi ultimi che non si può costruire un futuro basato sulla violenza calpestando la dignità altrui. Costruire un futuro migliore dipende solo da noi ragazzi, la nuova generazione, in grado di abbattere ogni frontiera con l’ amore che possiamo donare ogni giorno. Spero che le massime autorità si sentano coinvolte ed un po’ responsabili di questi episodi di bullismo che stanno dilagando tra i giovani e che siano in grado di promulgare leggi adeguate a tutelare tutti i ragazzi che vanno a scuola per studiare ed affrontare la vita senza ansie e paure.
Francesco De Bonis
Scuola sec. di primo grado
Classe I A- Banzi

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

E NOI CI SIAMO CASCATI….
Il Dirigente Scolastico è venuto nella nostra classe e si è inventato uno scherzetto: “Il Ministro della Pubblica Istruzione vuole fare una nuova legge: chiudere la scuola per farvi giocare. Siete d’accordo? Scrivetegli una lettera.”
Detto, fatto.

A questa notizia siamo stati invasi da una sensazione di grande felicità perché a volte la scuola, le insegnanti, i compiti a casa, diventano davvero pesanti. Allora pensando al nostro futuro di libertà, abbiamo fatto tanti progetti, per riempire la nostra giornata: al mattino, ci sono i giochi al computer fino a ora di pranzo, il pomeriggio, liberi dagli impegni di scuola, il divertimento in strada con gli amici e così via per sempre. Poi, però, ci siamo fermati a pensare e ci è venuta in mente la storia di Pinocchio che abbandonò la scuola per seguire un amico nel paese dei balocchi, diventando alla fine , un povero asinello. Allora, abbiamo capito che questo ministro non vuole fare una cosa buona e perciò abbiamo deciso di dire “No” alla riforma. La scuola è molto importante per noi ragazzi, perché ci permette di imparare tante cose nuove, per diventare grandi e non rimanere asinelli come Pinocchio.
Luciana