Friday, December 21, 2007

Natale : tempo di presepi










Natale è una festa che tutti i bambini aspettano con ansia.
Gesù Bambino viene per ognuno di noi, viene per la nostra famiglia, viene per la nostra scuola.
E’ una grande visita, il Natale! E bisogna riceverlo in modo degno. Bisogna che l’aula, la casa, la stanza di ogni bambino si prepari per questo arrivo, la espressione di Natale sarà quindi una forma di espressione interiore e personale che le insegnanti hanno concretato con diverse iniziative.
Noi tutti, insegnanti ed alunni, abbiamo voluto che tutto parlasse ed esprimesse il Natale.
Rivivere la nascita di Gesù è diventata tradizione da quando San Francesco realizzò il primo Presepe vivente.
Nel corso del tempo, molti artisti hanno interpretato l’evento della Natività con tecniche diverse.
Anche la classe quarta della scuola primaria di Banzi ha voluto preparare la scena della Natività di Gesù “con le proprie mani”.
Così ha pensato di allestire nei corridoi della scuola un presepe proprio originale!
I piccoli artisti nel laboratorio espressivo hanno raffigurato la scena della Natività usando la tecnica del decoupage e si sono serviti di materiali da recupero: le antiche tegole di terracotta.
Dopo averle carteggiate accuratamente sono passati alla fase pittorica decorandole con immagini colorate a cera. Queste evocano i vari personaggi della natività. Grazie ad alcuni accorgimenti, si è potuto ottenere un effetto straordinario e pieno di fascino.
Abbellite ulteriormente di particolari sono state esposte in una scenografia creata con cura dai nostri piccoli artisti che si sono cimentati nella realizzazione di tantissimi personaggi.
E’ stato necessario ricercare immagini del paesaggio tipico di Betlemme e questo compito è stato affidato a gruppi di alunni.
In seguito gli stessi, hanno riprodotto case, vegetazione, animali, personaggi, stelline, angioletti… sui cartoncini colorati e in misure diverse, ottenendo effetti di profondità.
In questo modo hanno realizzato su un grande pannello di carta un Presepe proprio bidimensionale!

Un Augurio speciale di Buon Natale da parte di tutta la classe quarta di Banzi

Thursday, November 29, 2007

Adolescenza:rischio, incidenti, fumo e alcool

L' abuso di alcool, insieme al consumo di droghe pesanti, è considerato una tra le principali cause di morte tra i giovani. I fumi dell' alcool possono infatti spingere al suicidio, all' omicidio, ad incidenti stradali. In una inchiesta svolta nel 1999 in 30 Paesi europei, su un campione complessivo di quasi 100.000 ragazzi, è emerso che l' uso e l' abuso di superalcolici, conseguente stato di ubriachezza, è aumentato in quasi la metà dei Paesi studiati. La cosa più preoccupante è che questi barili di alcool non vengono consumati da vecchi ubriaconi all' osteria, tanto per passare il tempo, come accadeva mezzo secolo fa, ma da giovani spesso al di sotto dei 20 anni. I maschi, infatti, si avvicinano all' alcool prima delle loro coetanee, già prima di aver compiuto 15 anni. Le ragazze arrivano a questo genere di consumi con un po’ di ritardo, verso i 20 anni, per poi addirittura invertire la tendenza: 27,9% delle femmine, contro 25,3% dei maschi tra i 21 ed i 20 anni. Ma perché si beve? Nel campione dell' Eurispes sembra che il 28,8% del campione cerchi nell' alcool uno stato di euforia; il 14,1% addirittura la felicità. Può anche accadere che nell' alcool non si cerchi proprio nulla, se non una via di fuga dalla propria realtà: il 12,6% vuole, infatti, fuggire dalla depressione, l' 11,1% dalla solitudine. Da questa tendenza in continua crescita non sono esenti i modelli proposti dalla pubblicità e dai media: ubriacarsi è considerato " figo" e " normale". Altri fattori di personalità che possono indurre a far abuso di alcool sono la timidezza e l' aggressività. Un altro fattore da tener presente è l' influenza subita dai modelli reali, dai quali si è circondati: dal migliore amico o dai gruppi. Uno strumento di misurazione utilizzato per determinare il valore dell' alcool, ovvero dell' etanolo contenuti nel sangue, è l' etilometro. In Italia sono omologati gli apparecchi in grado di misurare tale concentrazione attraverso l' analisi dell' aria inspirata. L' etanolo, dopo essere ingerito, viene rapidamente assorbito dallo stomaco e dall' intestino tenue e si distribuisce in tutta l' acqua corporea. La concentrazione alcolica viene indicata in g/l, in modo da determinare il superamento dei limiti fissati dal Codice della Strada attualmente pari a 0,5 g/l.

sc. sec. di primo grado 3 A ( Antonella M.)




Care amiche della posta del cuore di “Pretty girl”,
voglio darvi una mia opinione sull’ adolescenza. Io penso che l’adolescenza segni l’inizio di una nuova prospettiva, di un nuovo modo di vedere le cose… scuola, nuove conoscenze, hobby, pianti, sofferenze, batticuori, famiglia… sembra tutto più grande di te. Ma, in realtà, per la prima volta hai la possibilità di scegliere, di sbagliare… hai in mano la tua vita! Ci si ritrova davanti a nuove prove, nuovi obbiettivi. Fino a qualche tempo fa la nostra testa era in modalità “off”. Questo ci fa capire che forse “off” non è necessariamente una situazione negativa o ancor di più la fine di qualcosa… “off” significa cambiamento, passaggio, novità. In poche parole quando tutto sembra finire, in realtà tutto sta per cominciare. L’ “off” di noi ragazzi è il passaggio dalla fanciullezza all’ adolescenza.
Anch’io mi sono trovata in situazione di “off”. Ora sono un’adolescente. Riesco sempre a mantenere un bellissimo rapporto con i miei genitori; con loro parlo di tutto e sfogo tutti i miei problemi, e naturalmente loro mi danno un grande aiuto e tanti bei consigli. Ma oltre ai miei genitori, ci sono tanti amici intorno a me, compagni di classe e altri ragazzi più grandi; tutti loro sono la mia speranza di sfogo , perché ci sono cose di cui non posso discutere con i miei genitori, come ad esempio le passioni e i batticuori. Insomma, ciò che mi circonda è tutto per me, è il mio mondo, la mia vita. Con i miei amici esco quasi tutte le sere, mi sono guadagnata la fiducia dei miei genitori e sono molto soddisfatta della vita che faccio… vorrei che questo non finisse mai, voglio che tutto rimanga così e, per niente al mondo, cambierei la mia famiglia e i miei amici, perché con loro sono molto in sintonia… con loro mi sento a casa. Eppure, bisogna ammetterlo, mi sono trovata qualche volta in situazione di solitudine, incertezza e insicurezza. A volte, mi siedo sul davanzale della mia finestra, ascolto un po’ di musica e mi rattristo, mi sento sola, aspetto e spero che i miei amici mi vengano a prendere per uscire un po’ con loro o, meglio ancora, prego che qualcuno si ricordi di me e mi venga a salutare dalla finestra; invece poi vedo che nessuno mi dà retta e mi sento sola e vengo assalita da mille dubbi, come “Ma i miei amici si saranno ricordati di me?” oppure “Cosa sono io per loro?”. A queste domande non riesco mai a trovare un perché e una risposta; e allora mi dico: “Come è strano il mondo, a volte!”. A quel punto mi sento insicura, incerta di quella che sono e ho paura di cosa possano pensare gli altri di me. Infatti quelle volte che esco con gli amici, mi sale l’ adrenalina a mille, divento fragile, vulnerabile, fobica, cado in crisi di panico, soffro di ipertensione, mi chiudo in me stessa, mi intimidisco, mi imbarazzo e come una tempesta perdo il controllo! E così nessuno mi parla, nessuno mi considera, ed io mi sento come fuori dal mondo! Non riesco a capire quello che mi succede e come gli altri si possano dimenticare di me! Io, a volte, preferisco rimanere da sola a casa mia invece di uscire con gli amici ed essere lasciata a me stessa!
Scusate se sono un po’ contraddittoria, prima ho detto che voglio che tutto questo non finisca mai, ma, a volte, non mi posso fidare dei miei amici. Comunque di una cosa sono certa: tutti fanno finta che non ci sono. Mi va bene. Vorrà dire che soffrirò in silenzio quando ce ne sarà bisogno e rimarrò sola, incerta e insicura. E’ meglio così… prenderò fiato e vivrò immersa nel mio strano mondo… tanto non ho niente da perdere!
Ok… care amiche, grazie per aver ascoltato tutti i miei problemi!
Vi prego… appena potete mandatemi qualche consiglio!!!!! E…speriamo che la buona sorte sia con me!!!!!!!!!! UN BACIO


Giovanna ‘94

PER UN TIFOSO

La tua sciarpa
si distingueva tra le altre,
la tua voce gridava più forte:
gridava al mondo la sua passione,
la sua euforia…
quante emozioni in quei 90 minuti,
che gioia quegli abbracci
dopo un goal,quelle bandiere al vento.
E dopo quei sofferti 90 minuti
una voce riempiva lo stadio:
come soffio d’aria nei polmoni,
come alito di vento
nel caldo afoso del deserto.
Non potrai più gridare
al mondo la tua passione, la tua euforia.
Hanno rubato il tuo cuore
pieno di sogni, speranze e voglia di vivere!

sc. sec. di primo grado classe 3A

Thursday, November 01, 2007

2 Novembre commemorazione dei defunti











I morti sono pieni di gioia

I morti sono pieni di gioia,
dormono nei cimiteri in silenzio.
Dormono su letti pieni di pace e di amore a Dio.
Canteremo tante preghiere per voi
canteremo tanta pace per voi.
Porteremo per voi tanti fiori con amore e rispetto.
Voi vivete con angeli pieni di gioia.Nella notte,voi defunti dormite sotto le stelle con amore.
Tradizioni sul culto dei morti in Italia…

...Nell’ Abruzzo è usanza accendere intorno al focolare tante lucerne quanti sono i morti della famiglia.
E in Basilicata ? e a Banzi ?

In molti paesi della Basilicata esistono ancora tradizioni e credenze riguardanti i defunti nella giornata del 2 Novembre. “ Ddammimurt”, a Lavello, è con varianti in altri centri, era la parola magica che allontanava la morte : si chiedeva la vita con la morte ; dolci e frutta,come fichi secchi e noci.
L’1 e 2 Novembre , a Matera , la credenza popolare vuole che i morti scendano in città dalle colline del cimitero stringendo nella mano destra un cero acceso; Il 2 Novembre le donne , accovacciate sulle tombe , ripetono il pianto funebre.
A Banzi , nel mio paese ,la notte precedente il 2 Novembre, nelle case si usava e si usa ancora ,preparare e predisporre il tavolo per pranzare , con tutte le stoviglie, il pane ed il boccale dell’acqua ;si crede che in questa notte i morti escano dalle loro tombe per visitare la proprie case ed i rispettivi parenti; e si vuole pure che si soffermino a mangiare presso il banchetto che per loro si è preparato.
Nella stessa notte , inoltre , era usanza predisporre una bacinella piena di acqua su di un tavolo,riunirsi in famiglia e guardare la processione dei propri cari defunti riflessa in quell’acqua.
Inoltre da noi si preparava e si prepara il “grano dei morti”,un dolce fatto con grano cotto melograno e vincotto. Il grano è il simbolo del ciclo morte e rinascita. Il melograno, è un albero di antica tradizione citato nella Bibbia ed era sacro a Giunone e Venere. I pittori del rinascimento mettevano il melograno nella mano di Gesù Bambino, per alludere alla “Nuova Vita” donata all’umanità.
Il culto dei morti è vero e profondo nel cuore del popolo; in molte parti di Italia è credenza che, durante la notte del due di novembre, i cari defunti tornano a sedersi intorno al focolare domestico, che resta appositamente acceso, attorno al tavolo apparecchiato.

· In Piemonte è usanza fare la “veglia della notte dei defunti”:
Tutti i membri della famiglia si riuniscono intorno al focolare mentre vengono recitate le preghiere e narrati episodi sacri, si sgusciano e si mangiano le prime castagne: un piatto ricolmo viene lasciato sul tavolo perché riservato alle anime dei defunti.

· Negli Abbruzzi è usanza accendere intorno al focolare tante lucerne quanti sono i morti in famiglia.

· E in Basilicata? E a Banzi? Fai una ricerca e un’intervista ai nonni.



INTERVISTA

1. Quali sono le tradizioni del tuo paese per quanto riguarda il culto dei Morti?
2. Le vecchie usanze si stanno dimenticando oppure sono ancora vive e profonde nel cuore del popolo?
3. Com’era la ricetta preparata appositamente dalle vostre nonne in memoria dei defunti?
4. Con quale frase dialettale si chiedeva il cibo cotto?
5. Conosci delle preghiere dialettali rivolte ai morti?
6. Conosci la preghiera in dialetto che si recita all’entrata del cimitero?
· Se puoi, aggiungi altre notizie.

RISPOSTE

· Anche in Basilicata e a Banzi, c’è l’usanza di accendere i cerini memoria dei defunti.
Si mettono i ceri sul davanzale della finestra e si tengono fino a quando non sono consumati.
I ceri si accendono anche nella chiesetta del cimitero in memoria di tutti i defunti, anche di quelli che non conosciamo.

1. Il culto dei morti nel mio paese, inizia una settimana prima della festa di Ognissanti: si va al cimitero a pulire le tombe e il giorno di Ognissanti si va a messa e nel pomeriggio al cimitero:si portano i fiori a tutti i defunti, poi di pomeriggio si va al cimitero in processione con il parroco e si prega sulle tombe dei defunti..Il giorno dopo, si celebra la messa al cimitero in memoria di tutti i defunti.
2. Le vecchie usanze non si sono dimenticate, il culto dei morti è sempre vivo nel cuore delle persone, perché tutti noi abbiamo delle persone care al cimitero.
3. La ricetta preparata in memoria dei defunti dalle nostre nonne e anche dalla nostre mamme è fatta in questo modo:
“il grano tenero e i ceci si mettono a bagno per 24 ore, si fanno cuocere con qualche foglia di alloro. Quando sono cotti, si condiscono con olio, vinocotto e qualche chicco di melograno: Si offre questo piatto alle persone che conosciamo”.

4. La frase dialettale per chiedere il cibo cotto è la seguente:

“ Ei cutt o non ei cutt, damm n picc p l’anm dii murt”.

5. La preghiera dialettale è la seguente:

“ Bongior a tutt voui, vou’i irv cum a nou’i, nou’i a ma ess cum a vouìi,bongiorn a tutt vou’i”.

classe 4

TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI


La Birmania è situata tra Cina, India e Thailandia, nell’estremo oriente.
Era un paese progredito, aveva un alto livello di istruzione, era ricco per le sue risaie, per le grandi foreste di legni pregiati, per i giacimenti di petrolio, gas, carbone e pietre preziose.

Nel 1962, però, alcuni generali s’impossessarono del potere con un colpo di Stato, cambiarono il nome del Paese, che si chiama Myanmar, e imposero la dittatura militare che ha tolto la libertà ai cittadini ed ha precipitato la nazione nella povertà.








Cronaca dell’evento:
In agosto, nell’anno corrente (2007), la giunta militare al governo ha aumentato del 500% il prezzo della benzina e del gas per cucinare. Per questo la popolazione, già tanto impoverita, ha manifestato contro, e i militari sono intervenuti brutalmente.
Verso la metà di settembre, però si sono messi alla guida dei cortei di dimostranti, i monaci buddisti che il regime militare teme e ha paura di contrastare, perché sono molto amati e venerati da tutta la popolazione.
I bonzi, scalzi, con la testa rasata e l’abito arancione, in corteo portano capovolta la ciotola con cui chiedono l’elemosina, come segno di protesta.
Ciò che i monaci birmani vogliono, insieme alla popolazione, è che i cittadini possano istruirsi, godere liberamente delle loro proprietà, lavorare tranquillamente e che le spese folli per gli armamenti finiscano.

Il nostro Vescovo, cosa ci chiede?

Per il 28 ottobre 2007, far suonare le campane delle nostre chiese alle ore 20,00, esporre uno striscione sulla facciata della chiesa con le parole:

TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI.

Scuola primaria

Saturday, October 27, 2007

LA SCUOLA


Quest’anno scolastico si è aperto molto bene.
Il giorno in cui dovevo entrare nella classe 5 ero molto emozionato perché non sapendo quali maestre e quali difficoltà avrei incontrato, ero molto spaventato.
Quel giorno ho conosciuto maestre nuove con le quali ho stabilito un’amicizia. Io e i miei compagni di classe abbiamo accolto i bambini di prima elementare con un caloroso benvenuto. Come simbolo di amicizia abbiamo regalato dei pensierini che, secondo me, li aiuteranno a crescere. Il giorno seguente abbiamo fatto lezione con la maestra Grippo la quale ci ha spiegato il corso della nostra vita e di quali difficoltà avremmo trovato al livello successivo cioè la scuola media.
In questo lasso di tempo noi abbiamo parlato anche della tv e di quali difficoltà ci causa. Abbiamo detto che la tv è uno strumento che fa male alla vista vedendola spesso, la tv ci fa diventare teleidioti perché da essa non apprendiamo niente seguendola. La tv non fa crescere la nostra creatività.
Abbiamo parlato dell’importanza dei documentari scientifici e di programmi che ci aiutano a sviluppare, a renderci più colti e a diventare più maturi. Abbiamo discusso anche dell’importanza dei libri perché con essi noi impariamo a scrivere, a leggere e a capire il significato della vita. Abbiamo detto che la pubblicità ci tenta ad acquistare oggetti che fanno male a noi , si è parlato di una corretta alimentazione e dell’importanza dell’amicizia tra noi bambini.
Durante questi giorni ho appreso molte cose e spero di apprenderne di nuove.

classe 5

Tuesday, June 12, 2007

A Vaglio un Museo che racconta le antiche genti di Lucania


Le classi terze di Banzi e di Genzano si sono recati in gita nell’antica città dei PEUKETIANTES il 10 maggio scorso.
E’ stato un viaggio fantastico che ci ha fatto capire il modo di vivere, le abitudini delle nostre civiltà antiche che hanno adottato modelli di comportamento degli antichi greci. Sul terrazzo di Braida di Vaglio, recenti indagini hanno portato alla luce nove tombe di fine VI- metà V secolo a. C. ricoperte da un tumulo di pietre. Queste tombe sono da riferire alle aristocrazie indigene nord-lucane dei Peuketiantes. Il corredo funebre è molto ricco, ma i gioielli più preziosi sono stati rinvenuti nella sepoltura di una “principessa” bambina deposta in posizione rannicchiata secondo il costume tipico delle genti indigene della Basilicata
settentrionale.
La montagna di Serra di Vaglio ha conservato antiche ricchezze che riguardano antichi combattenti a cavallo con armi da offesa e armature proprie degli opliti greci: spade, scudi decorati a sbalzo, elmi di tipo corinzio, spallacci e gambali. Nelle stesse tombe sono stati ritrovati pettorali e maschere per cavalli(prometopidia)
Dopo un piacevole ristoro tra il verde e l’aria pulita, il nostro splendido viaggio si è diretto a Potenza, precisamente a Palazzo Loffredo, il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata.
Qui ci siamo fatti un quadro generale sull’archeologia dell’intera regione e un approfondimento dei ritrovamenti di tutto il territorio.
Inutile raccontarvi che la giornata è stata gradevole, interessante perché abbiamo appreso la cultura del nostro passato, così possiamo gioiosamente esclamare “EUREKA!!!” ( significa “ho trovato” in greco).
Classe terza di Banzi

Tuesday, May 22, 2007

PRIMA CONFESSIONE














Finalmente è arrivato il giorno della mia Prima Confessione mi sentivo il cuore gonfio d’amore ed ero molto emozionato perché dovevo chiedere perdono al Signore per non aver amato, perdonato, aiutato, ubbidito tutte le persone che mi vogliono bene. Davanti al Crocifisso dovevo chiedere perdono per tutte le volte che avevo offeso mio padre e mia madre e tutte le persone più care.
Alle 19:00 la chiesa Santa Maria di Banzi era stracolma di persone e noi bambini della classe terza eravamo seduti nei primi banchi e sembravamo tanti angioletti pronti ad abbracciare il Crocifisso che era posizionato al centro dell’altare.
Ero felice e aspettavo con ansia il mio turno così io avrei potuto cancellare tutti i miei peccati chiedendo perdono al Signore.
Il tempo sembrava che non passasse mai ed io osservavo con attenzione i miei compagni che si erano già confessati e pensavo come si sentissero.
Ad un tratto la mia catechista pronuncia il mio nome e le mie gambe tremavano dall’emozione, mi sono alzato coraggiosamente e sono volato dal nostro sacerdote Don Filippo.
Gli ho confidato i miei peccati e dopo ho recitato un atto di dolore davanti al Crocifisso.
Alla fine mi sono sentito leggero come una piuma perché finalmente ero libero da quei peccati che erano come un grosso macigno sulla mia coscienza.


Giampaolo Martinelli

Monday, May 07, 2007

Maggio festa della mamma















La Festa della mamma nacque in America, negli Stati Uniti, nel 1907, su proposta di Anna Jarvis, di Philadelphia. Nel 1914 fu ufficializzata dal Presidente Wilson che annunciò la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri del Paese. Da allora la festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, anche se non viene festeggiata nello stesso giorno. Infatti mentre l'Italia adotta la data americana, in Norvegia viene celebrata la seconda domenica di Febbraio, in Argentina la seconda di Ottobre; in Francia la festa della mamma cade l'ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia.

(disegni realizzati dagli alunni della scuola dell'infanzia "il giardino del sole" di Banzi)
Un pensiero speciale per le mamme della classe terza di Banzi

La ricorrenza della festa della mamma è un’occasione da non perdere, perché tutti abbiamo una mamma da ringraziare.
La bella festa si è svolta nella nostra palestra ed è stata una sorpresa per tutte le nostre mamme. Sono state le nostre protagoniste, a lei abbiamo dedicato poesie, filastrocche, calligrammi, racconti, canzoni e addirittura un ‘antologia scritta da noi rilegata come un vero libro. La festa aveva un profumo di rose che odoravano della loro dolcezza e del loro amore per noi. In questa occasione abbiamo fatto parlare il nostro cuore e le abbiamo dedicato tutto il nostro amore insieme ad un vaso di nutella decorato con la tecnica del decoupage, non si tratta di un regalo vero e proprio, ma di un pensiero, un gesto d’amore da conservare per tutta la vita.

Gli alunni della classe terza

Wednesday, April 25, 2007

Quanto conta il look?

Il look conta molto; infatti se una persona è ben curata nell’aspetto esteriore, si sente più sicura di sé e socializza più facilmente perché si sente più accettata.
Il look è particolarmente curato, specialmente dalla gente di spettacolo. Secondo me cantanti, attori, musicisti ecc… diventano famosi per le loro reali capacità e abilità, ma anche per il loro aspetto.
Spesso, guardando la TV sono attratta dalle modelle che sfilano sulle passerelle in modo sinuoso,portando sempre nuove proposte che gli stilisti danno. Si esibiscono con eleganza e sicurezza forgiando abiti leggeri con stampe, pantaloni lucenti e gonne con alti spacchi ecc…
Il loro look viene esaltato da gioielli e spille di pietre preziose e da acconciature particolari e bizzarre.

Classe 2^ sez. A
Sc. Sec. di Primo Grado di Banzi

Il calcio, una passione popolare

Il calcio è da sempre una passione popolare ma, in questo ultimo periodo, si è trasformato in un vero e proprio scandalo.
Prima con le discussioni su “calciopoli” per il quale si è parlato molto di arbitri corrotti e, in seguito, con atti di violenza negli stadi che ha portato alla morte di un ispettore-capo della polizia.
Secondo noi il calcio deve ritornare ad essere lo sport che fa sognare i tifosi.


Antonella e Federica
Classe 2^ sez.a Sc. Sec. di Primo grado di Banzi

Tuesday, April 10, 2007

STUDIARE IL FRANCESE: CHE BELLO!

Siamo due alunni della Scuola Secondaria di 1° grado di Banzi. Frequentiamo la prima classe e vorremmo parlarvi delle emozioni da noi provate studiando una nuova lingua straniera: il Francese. All’inizio ci sembrava una lingua complessa anche se la nostra professoressa ci ha sempre tranquillizzato dandoci fiducia. Pian piano è cresciuto in noi l’entusiasmo e, dopo sei mesi di scuola, riusciamo a dialogare su semplici “ Actes de paroles “ e a studiarla con facilità al punto da preferirla all’Inglese. E’ vero che il Francese ha una grammatica più difficile ma ha un suono più dolce ed è più comprensibile. Ci dispiace però, che dovendo frequentare il Liceo Scientifico, finiremo per dimenticarla. Noi, intanto, cerchiamo di apprenderla bene e speriamo che in futuro il Francese venga approfondito di più. Sarebbe una vera vittoria per noi due e per tutti gli amanti di questa lingua straordinaria.
Au revoir à tout le monde!!!!

Banzi Classe I A De Bonis Francesco
Giacomino Giuseppe

ADOZIONE COLLETTIVA

Noi ragazzi della Scuola Media di Banzi abbiamo aderito alla iniziativa di solidarietà consistente in una adozione collettiva a distanza per i bambini del villaggio di “Orlu” in Nigeria contribuendo, in questo modo, a dare loro un piccolo aiuto . La nostra professoressa di inglese ci ha presentato questa proposta all’inizio dell’anno scolastico e, da dicembre si è presa l’incarico di raccogliere ogni mese la somma di €50 (€1 a persona tra alunni e professori) e di fare il versamento all’ASSOCIAZIONE Don Bonifacio - AZIONE VERDE ONLUS la cui sede centrale è a Matera. Inoltre, durante le ore di potenziamento 8 alunni della I e II media hanno iniziato una corrispondenza in inglese con i bambini del villaggio suddetto per instaurare con loro un rapporto amichevole, per far conoscere anche a loro un pò della nostra cultura e per esercitarsi ad usare la lingua inglese.
Ci farebbe piacere che questa iniziativa venisse presa in considerazione anche da altre scuole.

Banzi Classe II A Puntillo Rocco
Buono Danilo
Lancieri Angelo

Monday, April 09, 2007


LA PASQUA SIA FORIERA DI PACE, SERENITA' E SALUTE.
GRUPPO EDITING

Wednesday, April 04, 2007





























































Gli alunni del laboratorio della scuola primaria
Angela, Ortenzia, Chiara, Stefano, Giampaolo, Rosalba

Sunday, March 25, 2007

La Pasqua

La Pasqua rappresenta la festa della primavera e ricorda la Resurrezione di Cristo, con la tradizione di mangiare e decorare le uova, simbolo universale della vita che si rinnova, della fecondità e del rifiorire della natura. L’origine dell’uovo di Pasqua è antichissima. Già 3000 anni fa i Persiani consideravano l’uovo di gallina un segno augurale, simbolo della rinascita. Per i primi Cristiani, l’uovo rappresentava la Resurrezione di Cristo e,dopo ogni messa pasquale, venivano distribuite le uova benedette. In Russia e in Europa orientale, la Pasqua è la festa più importante, perché segna la vita che fiorisce. Nei Paesi dell’est, ancora oggi il guscio delle uova viene abbellito con ricami, fiori e foglie, mentre gli Slavi lo decorano con oro e argento e gli Armeni vi dipingono i santi. In Austria e Germania, per rappresentare la natura che sta sbocciando, le uova vengono dipinte di verde. Le uova più “costose” sono quelle che gli imperatori russi fecero confezionare alla fine del 1800 dal gioielliere Fabergé, impreziosite da gemme e con sorprese in oro. Le decorazioni più povere, ma ugualmente bellissime, sono quelle africane, perché nel giorno di Pasqua le uova vengono abbellite con stoffe variopinte. Una volta, per decorare le uova, venivano usati dei coloranti naturali: il giallo si otteneva dalle bucce di cipolla appena scottate in acqua bollente, dal cumino, dallo zafferano, dai fiori di camomilla; il rosso dal succo di rape rosse o dalle bucce di cipolla imbevute nell’aceto;il blu/viola dal cavolo rosso; il verde dagli spinaci, dalle ortiche e dalle foglie d’edera.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Bullo con l’orsacchiotto

Nella classe di Peter c’era un prepotente di nome Barry Tamerlane. Non aveva l’aria da prepotente,
non era uno di quelli sempre sporchi; ma aveva una faccia brutta, non aveva uno sguardo pauroso, e non andava in giro armato; ma alcuni episodi, hanno fatto capire a Peter che Barry era un prepotente. Per esempio, spesso Barry andava vicino ad un bambino e gli strappava dalla mano il suo orsacchiotto e, ogni volta che incontrava persone che avevano paura di lui, pretendeva con prepotenza caramelle o giocattoli. Però, la sera del suo compleanno, era stato cortese con tutti gli ospiti e partecipava alle gare. Peter pensava che Barry avesse una doppia vita: ogni mattina in un determinato punto del tragitto tra casa e scuola, il bambino si trasformava in un mostro, e la sera il mostro ritornava bambino. Secondo me in ogni bullo c’è un bambino che ha bisogno di comprensione e affetto.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Il calcio: una passione popolare

Secondo me oggi il calcio, non può più essere definito uno sport; da attività agonistica si è trasformato in un teatro di scontri e di violenza, luogo in cui i valori veri e sani della competizione del gioco hanno lasciato il posto agli interessi economici delle società calcistiche, e all’accanimento delle tifoserie contro le forze dell’ordine e di sicurezza. Gli ultimi episodi di cronaca confermano quanto detto e dovrebbero far riflettere su come riportare lo sport e soprattutto il calcio, alla sua vera natura:gioco e passione.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Madre uccide cinque figli

Uno dei tanti mali del secolo è la depressione, è una strana malattia che viene nascosta dall’ammalato a sua insaputa e, quando si manifesta può procurare danni irreparabili, e addirittura la morte di chi ti sta vicino. L’ultimo caso di depressione è quello di una madre belga che uccide i suoi cinque figli e dopo cerca di togliersi la vita. Tutto questo è strano perché la famiglia, anche se straniera, si era ben integrata nella comunità e svolgeva una vita apparentemente normale, perciò il fatto di togliere la vita a cinque anime innocenti è strano!
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Bimbo vivace, maestra gli taglia la lingua

La scuola oltre a istruire, deve soprattutto educare, perciò il gesto di questa maestra è sicuramente da condannare. Però bisogna dire che, oggi, molti bambini e ragazzi sono molto maleducati così sfidano i loro insegnanti, che dovrebbero sempre cercare di far ragionare i ragazzi e dialogare con loro e, mai agire direttamente con le maniere forti, perché oltre a produrre gravi danni fisici e mentali,( come in questo caso, che ora il bambino ha paura dei coltelli e ha riportato una gravissima ferita alla lingua), sono anche assolutamente diseducative.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

Saturday, March 17, 2007

Fine settimana maledetto

Come al solito ci ritroviamo a parlare di altri due gravi incidenti mortali del fine settimana, dove hanno perso la vita una decina di giovanissimi. Questo, quasi sempre succede per lo stesso motivo, perché, molti ragazzi annoiati dalla vita, forse perché non sanno più cosa vogliono, passano il sabato sera girando per locali e per i pub. Quando i ragazzi si fermano in questi maledetti locali per seguire la moda, si drogano o impregnano il loro fegato di alcol e, tornando a casa, perdono la lucidità e non riescono più a controllare le loro macchine e così si scontrano provocando la morte a loro e anche a chi, per caso, si è trovato sulla loro strada.
Sc. sec. di primo grado classe 2 A

TU HAI VOGLIA DI CRESCERE O HAI PAURA DEL FUTURO?

Io ho tanta voglia di diventare grande perché voglio crescere e diventare responsabile di me stesso.
Immagino che da grande, per prima cosa voglio studiare per cercare un posto di lavoro e poi vorrei assomigliare ai miei genitori che lavorano con entusiasmo. Infatti, soprattutto mio padre, è molto entusiasta per il lavoro che svolge, cioè il muratore, perché all’età di vent’anni è riuscito a costruire la nostra casa con le sue mani e sarei molto orgoglioso se assomigliassi a mio padre. La mia casa la sto già costruendo in campagna. Vicino c’è la scuderia dei cavalli, poi la stalla con le pecore, le capre e i polli. Poi ho pensato di fare una recinzione in cui i miei cari animali possono vivere felici senza scappare o essere aggrediti, poiché intorno alla mia casa c’è il bosco e molti animali selvatici come i lupi, le lepri, le volpi, i cinghiali, le faine e i cani randagi possono accostarsi.
Vorrei avere anche un bel giardino con l’erbetta, i fiori, le palme, gli alberi da frutta e una serra per i pomodori.

Nicola

Sunday, March 04, 2007

Pena di morte sì, pena di morte no

Per me è no perché…

Da sempre l’uomo per punire un ladro, un omicida o qualsiasi trasgressore della legge l’ha punito o con il carcere, come avviene in Italia e nei paesi Europei , o con la legge del Taglione, come nei paesi Africani e del Medio Oriente , ma la pena più crudele e ingiusta è la pena di morte .
Nessun uomo ha il potere o la giustificazione di togliere la vita ad un altro uomo perché la vita è una cosa preziosa. L’uomo , anche se ha ucciso a sua volta, non può e non deve essere giustiziato altrimenti non riusciremo mai a colmare l’ ingiustizia della società odierna.
In Italia e in qualsiasi altro Stato Europeo la vita è protetta dalla legge e soprattutto dalla Carta dei Diritti Umani, la quale spiega chiaramente che il diritto fondamentale per l’uomo è la vita . Io credo che l’uomo, essendo capace di pensare, può capire l’importanza della vita dal suo concepimento sino alla sua fine naturale e quindi opporsi con tutte le sue forze alla pena di morte.

Lisi Andrea
Scuola sec. di primo grado
Classe I A - Banzi

SOS BULLISMO

Costruire un futuro migliore dipende da noi ragazzi
In classe abbiamo letto alcuni articoli giornalistici riguardanti il fenomeno del bullismo tra i ragazzi le cui conseguenze mi hanno sconcertato. È terribile apprendere che,per stupide pretese o per invidia , si possa arrivare ad usare le mani provocando danni fisici spesso anche gravi. È ancora più stupefacente se pensiamo che gli autori di queste azioni sono ragazzi di età inferiori ai 16 anni. Secondo me questi ragazzi sono spinti a far del male per vari motivi: situazioni familiari particolari dove spesso gli stessi genitori educano i propri figli alla violenza o perché frequentano brutte compagnie o, nel peggiore dei casi, indossano gli abiti da bulli per essere accettati da quelle compagnie e sentirsi più forti. Non sono d’ accordo con i dirigenti scolastici che di fronte a questi fenomeni di bullismo, non sono in grado di adottare severi provvedimenti, ma si limitano solo a sospendere dalle attività scolastiche i ragazzi responsabili. Bisogna far capire a questi ultimi che non si può costruire un futuro basato sulla violenza calpestando la dignità altrui. Costruire un futuro migliore dipende solo da noi ragazzi, la nuova generazione, in grado di abbattere ogni frontiera con l’ amore che possiamo donare ogni giorno. Spero che le massime autorità si sentano coinvolte ed un po’ responsabili di questi episodi di bullismo che stanno dilagando tra i giovani e che siano in grado di promulgare leggi adeguate a tutelare tutti i ragazzi che vanno a scuola per studiare ed affrontare la vita senza ansie e paure.
Francesco De Bonis
Scuola sec. di primo grado
Classe I A- Banzi

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

E NOI CI SIAMO CASCATI….
Il Dirigente Scolastico è venuto nella nostra classe e si è inventato uno scherzetto: “Il Ministro della Pubblica Istruzione vuole fare una nuova legge: chiudere la scuola per farvi giocare. Siete d’accordo? Scrivetegli una lettera.”
Detto, fatto.

A questa notizia siamo stati invasi da una sensazione di grande felicità perché a volte la scuola, le insegnanti, i compiti a casa, diventano davvero pesanti. Allora pensando al nostro futuro di libertà, abbiamo fatto tanti progetti, per riempire la nostra giornata: al mattino, ci sono i giochi al computer fino a ora di pranzo, il pomeriggio, liberi dagli impegni di scuola, il divertimento in strada con gli amici e così via per sempre. Poi, però, ci siamo fermati a pensare e ci è venuta in mente la storia di Pinocchio che abbandonò la scuola per seguire un amico nel paese dei balocchi, diventando alla fine , un povero asinello. Allora, abbiamo capito che questo ministro non vuole fare una cosa buona e perciò abbiamo deciso di dire “No” alla riforma. La scuola è molto importante per noi ragazzi, perché ci permette di imparare tante cose nuove, per diventare grandi e non rimanere asinelli come Pinocchio.
Luciana

Wednesday, February 14, 2007

RICORDA


“Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”.
Ricorda, allora, la svastica e la stella di David, il campo di lavoro che attraverso i camini dei forni crematori, “liberava” nel fumo le esistenze, gli occhi, e i volti e i corpi scheletriti dei deportati, la testimonianza di un sopravvissuto al genocidio, la testimonianza di una ragazza destinata a morire nei campi di concentramento.

classe 4

Friday, February 09, 2007

Una testimonianza preziosa: Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, per noi a Banzi.


Il 28 gennaio 2007, è stata una giornata particolarmente coinvolgente: abbiamo conosciuto Franco Perlasca e attraverso quello che ci ha detto, abbiamo capito meglio la personalità di suo padre.
Dopo una sua breve introduzione nella quale ci ha detto che ha conosciuto la storia di suo padre quando già era adulto, quando il padre era sul punto di morire e ha parlato di un manoscritto, noi gli abbiamo fatto delle domande a cui ha risposto sempre in modo preciso, mai vago.
1) Vivere con un padre così speciale, così generoso, coraggioso e altruista, che cosa ha significato per lei? Nella vita di ogni giorno, che padre era Giorgio Perlasca?
Mio padre era un uomo semplice, era quello che gli Ebrei chiamano “giusto”. Dice la Bibbia che in qualsiasi epoca storica, nel mondo, ci sono 36 giusti: nessuno sa chi sono e nemmeno loro sanno di esserlo, ma quando è il momento, essi prendono sulle spalle le sofferenze del mondo e le risolvono. E’ per questo che, Dio non distrugge la Terra. La differenza tra l’eroe e il giusto è questa: l’eroe vive della gloria, il giusto, dopo aver fatto ciò che ha fatto, ritorna ad essere un uomo normale tra gli altri uomini normali. La sua vicenda, l’aveva trascritta in tre manoscritti: uno l’aveva inviato al Governo italiano, l’altro al Governo spagnolo e l’originale lo teneva per la sua famiglia, nascosto in un cassetto, come un testamento da scoprire solo dopo la sua morte.
2) Lei da bambino, avrà litigato sicuramente con qualche amico! Cosa le diceva suo padre?
Mio padre diceva:"Se qualcuno ti dà uno schiaffo, tu danne due", perché era convinto che alle ingiustizie, bisognava reagire.
3) Lei, che ha avuto questo grande esempio di vita, come vive gli episodi di discriminazione cui assistiamo oggi? Che cosa avrebbe fatto suo padre?
Mio padre avrebbe fatto ciò che ha già fatto: non c’è bisogno di atti eroici, ma di credere alla propria coscienza di uomo.
4) Suo padre è stato considerato un eroe, ha vissuto tranquillamente la sua vita, non ha chiesto né voluto nulla. Secondo lei, oggi in quale persona possiamo trovare un altro Giorgio Perlasca?
In tutti voi io rivedo mio padre, in tutti coloro che vivono semplicemente, facendo il proprio dovere, bambino o adulto che sia.
5) Lei pensa che questa vicenda abbia cambiato la vita di suo padre? Giorgio Perlasca continuava ad avere fiducia negli uomini?
Certamente mio padre era ottimista. Quando venne riconosciuta la sua grande umanità erano 5218, gli ebrei salvati. Tutte le scuole lo invitarono. A casa, ho due bauli pieni di onorificenze ricevute, ma lui amava farsi fotografare davanti ad una targa, dono degli alunni di una Scuola Media, che diceva:"A Giorgio Perlasca un uomo al quale tutti vorremmo assomigliare". Mio padre aveva molta fiducia nei giovani.

Noi vorremmo ringraziare Franco Perlasca per averci fatto conoscere un uomo coraggioso e giusto.
Gli alunni della scuola primaria di Banzi

Sunday, January 14, 2007

Il bullismo a scuola

Leggendo i giornali o ascoltando la televisione, è sempre più frequente imbattersi in notizie riguardanti casi estremi di bullismo fra studenti delle scuole di ogni grado.
E’ un fenomeno che consiste in una serie di prepotenze, umiliazioni, piccole o grandi torture psicologiche che uno o più ragazzi riuniti in un “branco” infliggono ai loro compagni a scuola. I bulli sono quei ragazzi che pensano di essere più forti e più furbi degli altri.
Il bullismo a scuola è un fenomeno assurdo perché, in essa noi impariamo ad essere educati e non aggressivi verso gli altri. Nel momento in cui vediamo che un compagno si comporta in modo incomprensibile, non dobbiamo avere paura e tacere ma, dobbiamo rivolgerci ai nostri genitori o alle nostre insegnanti, così possono capire le cause che spingono questi ragazzi a reagire in un certo modo.
A me è dispiaciuto tantissimo leggere la notizia del ragazzo down picchiato dai bulli, dovrebbero vergognarsi. Per fortuna nella mia classe non ci sono bulli!
Federico classe 4 sez. unica

Saturday, January 06, 2007

Piccoli pensieri per Natale









L'albero più bello
è quello che ho in casa,
sopra ha un cappello
a forma di rosa.
Addobbato con palline
blu e argento
con un filo fine, fine
mi ha reso contento.
Una bella stella in cima
gialla e oro
era dell'anno prima
è per me un tesoro:
perchè me l'han regalata
per il mio compleanno
e io l'ho usata
per augurare Buon Natale
e felice anno nuovo.
Walter

Anche quest’anno è Natale,
dopo le feste viene il carnevale.
Il cuore di ogni uomo
Diventa più buono.
Si va a mangiare dai parenti,
siamo più contenti
e ci vestiamo più trendy.
Tra risate e allegria
Siamo tutti in compagnia.
Augurando un buon Natale
E un felice anno nuovo
Son felice di nuovo.
Mirko

E’ Natale, cade la neve.La neve è bianca.
Vorrei che quel bianco porti speranza, fortuna e felicità a tutti i bambini che non hanno genitori e medicine.
Per me è sempre un Natale gioioso perché ho tutto quel bene che non hanno gli altri bambini poveri.
Mi sento molto felice, li vorrei aiutare, ma non so come.
Un Natale così è proprio sbagliato, invece, deve essere un Natale sempre bianco e sereno per tutti.
Chiara

Friday, January 05, 2007

CHE COS’E’ IL NATALE?

Il Natale è felicità perché ricordiamo la nascita di Gesù. E’ anche vero che alcune volte pensiamo all’albero, al presepe, alle luci ecc… ma in fondo al cuore penso che anche i più insensibili al Natale provino un po’ di felicità nel vedere il bambino Gesù. Possono anche riflettere un po’ guardando la statuetta di Gesù bambino e magari dedicargli una preghiera.(Graziano)



Natale è felicità e solidarietà perché ci ricorda la nascita di Gesù e ci invita ad aiutare i più bisognosi. (Antonella)

Il Natale è una festa di felicità da trascorrere con gioia e armonia. (Silvia)



Per me il Natale è molto importante perché oltre a ricordare la nascita di Gesù, ricordo anche la mia. E’ un giorno molto importante.(Nicola)

Natale è una festa importante, perché unisce tutte le persone, ed è il momento per unirsi con la propria famiglia e per essere più buoni.
La cosa più bella ed importante del Natale è ricordare la nascita di Gesù, cioè la luce che illumina il mondo , che aiuta, perdona, è fedele a tutte le persone e crede che le persone possono cambiare il loro modo di vivere facendo sempre azioni belle, buone ed utili per aiutare tutti, specialmente chi è in difficoltà.(Marco)